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QUALCOSA DOPO

di e con Helen Cerina
musica dal vivo Alessandro Sebastianelli
disegno luci Giacomo Gorini
produzione Déjà Donné
 
anno di produzione 2018
 
durata 50'
 
 

Lo spettacolo, ha come traccia una cosmogonia personale, nella quale è definito il proprio pensiero di spazio e tempo. La messa in scena si avvale del solo corpo e musica dal vivo e con questi mezzi si vuole rendere visibile l'invisibile: come le impronte del corpo in uno spazio denso. Il personaggio che vive la scena è alieno alle abitudini e percezioni del resto dell'umanità, umanità che per altro non è certo esista ancora, forse ne sono rimaste solo le memorie. Non si sa da dove venga né cosa sia successo, il fango addosso rivela una partenza da lontano. Dopo qualcosa, qualcosa c’è.
Qualche cosa: non è "niente" ma ancora non ha nome, è divenire, esplorazione, costruzione attitudine forense. Forse un nuovo mondo, la memoria di quel che era o forse l'esteriorizzazione di un mondo interiore.
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