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FRAMING

coreografia Andrea Rampazzo
regia Virginia Spallarossa e Gilles Toutevoix
con Andrea Rampazzo
produzione Déjà Donné
in collaborazione con Montpellier Danse, Agorà, Cité internationale de la danse
 
anno di produzione 2017
 
durata ’30

"Le plus grand phénomène de la nature le plus merveilleux c'est le mouvement” De Maupertuis
Framing è liberamente ispirato a The Exile Waiting dell'autrice di fantascienza statunitense Vonda N. McIntyre. Uno spazio interiore, un microcosmo nel quale appare un corpo. Perso e abbandonato su un pianeta desolato, il personaggio esplora questo universo animandolo con il proprio immaginario. Il luogo nel quale appare e si muove, è un’isola in transito nella galassia, un luogo dove occorre riapprendere a muoversi e percepire come se fosse la prima volta. La scena viene intesa come un immenso organismo estraneo, sconosciuto, nel quale il corpo del danzatore rischia di essere invischiato e fagocitato. Il desiderio e l’esigenza di disegnare il suo nuovo mondo, reinventando un spazio sia fisico che immaginario; la ricerca di un linguaggio enigmatico di segnali che gli permetteranno forse un giorno di comunicare o poter scappare dal suo reale. Solo, rimasto solo, ma con il ricordo vivo dell’alterità, l’Altro ritorna attraverso i gesti e i movimenti che permettono al danzatore di ri-percepire, a distanza, la presenza del corpo assente. Disegnare un mondo dove si può reinventare il rituale/ricordo dell’incontro che non avverrà più. La ricerca ruota attorno al concetto di desiderio, di ciò che manca, ciò che non c’è più: l’altro, il contatto, l’incontro, l’assenza di un corpo. Lavorare sulla quella memoria, fisica ed emotiva; sulla relazione tra due persone dal punto di vista della solitudine e della mancanza dell’altro; il desiderio di far esistere dei volumi assenti, delle forme e colmare spazi che non ci sono più.
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