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L'APPEL DU VIDE

coreografia Andrea Rampazzo
con Andrea Rampazzo
produzione Déjà Donné
anno di produzione 2015
 
durata ’15

Capita di imbattersi in parole che non esistono in nessun'altra lingua, che non hanno un corrispettivo che possa rendere in pieno il significato e l’essenza vera di quel termine. Concetti che un popolo ha sentito la necessità di racchiudere in un singolo vocabolo. In Brasile Cafuné rappresenta il passare delicatamente le dita tra i capelli di qualcun altro. Pana po'o in hawaiano descrive il gesto di grattarsi la testa mentre si cerca di ricordare qualcosa. Mamihlapinatapai nella lingua degli yamana, popolazione autoctona della terra del fuoco, significa guardarsi reciprocamente negli occhi sperando che l'altra persona faccia qualcosa che entrambi desiderano ardentemente, ma che nessuno dei due vuole fare per primo. Gufra, in arabo, è la quantità di acqua che può essere tenuta in una mano. L’appel du vide (letteralmente il richiamo del vuoto) è una di queste, e racchiude in sé un fenomeno psicologico per il quale persone perfettamente sane, con nessun desiderio di morire, trovandosi di fronte a un precipizio provano una forte tentazione a saltare, di lanciarsi da una posizione di sicurezza verso l'ignoto.

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