DÉJÀ DONNÉ
17 agosto 2022
Area Spettacolo
Vico Concezione | Sassello SV
> Per-Form-Azioni
ore 18:00 - evento collaterale
presentazione del libro
EDUCARE NEI MUTAMENTI
Sostenibilità didattica nelle transizioni tra fragilità e opportunità
di Maria Luisa Iavarone
incontro condotto da Luigi Aruta
Associazione il Segnalibro – Piazza Barbieri, 5 – ingresso libero
ore 21:15
> Spettacolo di danza contemporanea
compagnie Déjà Donné / Borderline Danza / Kinesis CDC
PAOLO E FRANCESCA
coreografia Luigi Aruta
Assistente alla creazione Giada Ruoppo
Con Luigi Aruta, Giada Ruoppo
Produzione Borderline Danza con il sostegno di MIC Ministero della Cultura e Regione Campania
Ispirato dal Canto V della Divina Commedia, il progetto si propone di indagare, attraverso l’esperienza della performance, la dimensione interiore dei protagonisti danteschi e il loro rapporto con la contemporaneità. In particolare è desiderio dell’autore svestire i personaggi delle caratteristiche dantesche, per consegnare un uomo e una donna velati di una caratteristica originaria: Paolo e Francesca sono gli archetipi di una personalità mossa da una spinta dinamica interiore, sono tutti coloro <<che la ragion sommettono al talento.>> (Inferno, Canto V, vv 39, Divina Commedia, D. Alighieri). Assoluti e privati di caratteristiche determinanti, i soggetti rappresentano l’animo umano, il cui intuito scavalca i vincoli per affermare la sua ragione.
Un uomo, una donna, una coppia.
Due amanti, due adulteri, due umani condannati in eterno, battuti da una bufera infernale.
In una dimensione in funzione di due, Paolo e Francesca raccontano del loro intimo incontro, di un’attrazione esitante, del desiderio di cercarsi, del peso di sfuggirsi, della scelta di amare.
RAVE L .
coreografie Virginia Spallarossa
con Rafael Candela
musica Maurice Ravel
costumi Mirella Salvischiani
produzione Déjà Donné
con il sostegno di MIC e Regione Umbria
RAVE L . è lo spettacolo di uno spazio senza tempo.
Un progetto cullato con passione dopo un lungo periodo di studio e di lavoro intorno a un allestimento non narrativo ma visionario, dinamico e strettamente legato al potere evocativo della musica di Ravel.
Il Rave di Ravel incontra la danza che, tra volo e abisso, accorda evanescenza e inquietudine, alienazione e acume.
La voce del corpo si affranca e si libera dal peso; il peso di dover dire spiegare e che permette il vivere sospeso tra umano e sovrumano.
La danza e la musica tracciano la strada del viaggio fisico e mentale, come metafora di una vita ritmata da continui processi di ricerca e di liberazione attraverso percorsi di sovversione.
Un presente che resta presente, supera il tempo Kronos e vive in quello trascendente ed eterno, capace di far emergere la profondità delle cose nascoste nella loro superficie.
Concept e coreografia Angelo Egarese
Con Elena Alessia Hodor
Prodotto da Kinesis CDC, MIC Ministero della Cultura, Regione Toscana, Fondazione CR di Firenze, Florence Dance Festival, con il supporto del Teatro Affratellamento, D.A.C. e Florence Dance Center
L'essere umano è dotato di un meccanismo mentale infinito e complesso. Nel momento in cui si ferma, mentre il mondo continua a girare freneticamente, si ritrova in un vortice di pensieri e supposizioni che fanno cadere certezze costruite sulle basi di modelli imposti dalla società. “Ciò che ci tiene legati a questo piano terrestre deriva da qualcosa di astratto che non riusciamo a visualizzare, a concretizzare nelle nostre mani.
Si materializza a noi in modo invisibile, ma si fa sentire più di tante altre cose.La nostra perpendicolarità è data dall’interazione con qualcosa che possiamo solo avvertire in maniera sensoriale e che può scomparire in assenza di suolo.”
La voglia di partire da un ipotetico Big Bang, passando da una fuga surreale, sino ad ar- rivare a una consapevolezza del mondo in cui viviamo. Chiudo gli occhi, respiro a pieno e provo a percepire il Corpo, la mia Essenza e la mia Personalità.
E se le nostre certezze venissero a mancare, se il nostro mondo si riducesse a uno spazio ridotto, se rimanessimo da soli?
di e con Virginia Spallarossa
costumi Mirella Salvischiani
musica W.A.Mozart
produzione Déjà Donné
Carta Bianca è un lavoro in solo di Virginia Spallarossa che indaga la nozione di doppio e il rapporto bambino/adulto.
Il desiderio è quello di creare un’immagine che possa vivere nell’ambiguità delle due declinazioni, in bilico tra luce e oscurità, riflessione e azione, unità e alterità, portatrice di una lotta interna tra binomi di diversa natura ma visceralmente intrecciati.
Lo spazio è un cerchio, un’isola, un circo, un ring, una stanza dei giochi, tutto questo e nessuno di questi.
Un personaggio si muove in un’atmosfera straniante mosso dal desiderio bulimico di saziarsi di esperienze.
Un sogno di un bambino o fantasmi adulti? Il tempo si sospende e si nutre di questo disorientamento tra il mondo incantato dei bambini e la nostalgia di un mondo perduto.